Curare i piedi per migliorare il mal di schiena e la postura
Molti di noi hanno perso l’abitudine di camminare a piedi nudi sulla sabbia, sui sassi , in un prato; passiamo la maggior parte della nostra vita con i piedi chiusi nelle scarpe, a camminare su terreni piatti ed uniformi, dimenticando il ruolo ammortizzante dei nostri piedi. Essi invece, possiedono una struttura che consente loro di adattarsi alle diverse forme del terreno, anche le più accidentate: basti pensare alle popolazioni che ancora oggi vivono a stretto contatto con la natura nei paesi esotici, alla loro facilità di adattare i piedi a tutte le asperità del terreno. Le scarpe che indossiamo vengono scelte spesso secondo un criterio estetico più che di comodità: per poter camminare bene è importante che la suola delle scarpe possa piegarsi facilmente, che la punta sia arrotondata e il tacco non sia alto.
Facendo gli esercizi per i piedi potrete migliorare: la flessibilità e la resistenza dei muscoli e delle articolazioni dei piedi, il cammino, la corsa, la stabilità del corpo, l’equilibrio e la vostra postura generale.
Ma a volte tutto questo non è sufficiente; per molte persone è necessario usare dei plantari nelle scarpe per modificare un appoggio scorretto che crea squilibrio nel movimento e nella postura, dolori ai piedi, alle ginocchia, alla schiena.
Per questa ragione Studio Kinesis ha stabilito una collaborazione con Ortopedia Lunghi di Melegnano http://www.ortopedialunghi.it/
Prima di iniziare la costruzione dei plantari, viene fatta una valutazione dell’ appoggio a terra e della postura sia in statica che in dinamica. Si eseguono questo tipo di misurazioni utilizzando strumenti di baropodometria e video-corpografia computerizzata che restituiscono informazioni precise sulla distribuzione della pressione, i carichi massimi, l’ impulso dinamico, i tempi di appoggio e la traiettoria dei baricentri.
Sulla base dei risultati ottenuti è possibile progettare delle ortesi plantari personalizzate che siano adeguate alle problematiche di ognuno.
Conoscere con precisione i punti di appoggio consente, per esempio, di fare scarichi mirati in corrispondenza a punti di sovraccarico, in cui possono insorgere delle callosità o addirittura delle ulcere nel caso di pazienti diabetici. Dallo studio dei tempi di appoggio, della posizione e del moto dei baricentri si possono individuare alterazioni posturali a livello delle gambe e della colonna.
Queste metodologie si differenziano da sistemi tradizionali perché consentono di costruire dei plantari su misura tenendo conto del piede in movimento e del comportamento dei segmenti superiori ( gambe, colonna ) durante la marcia. Consentono inoltre di verificare se i plantari confezionati funzionano correttamente e di misurare in modo oggettivo i benefici ottenuti durante il suo utilizzo.
Infine è importante la scelta della calzatura giusta, che deve essere predisposta e adatta all’ inserimento dei plantari in uso, integrandone le funzionalità, nel rispetto dell’ anatomia e della biomeccanica dei piedi.
Info: Francesco Lunghi – tel. 02 9812 7354