La fibromialgia è una sindrome dolorosa cronica che colpisce in Italia circa 2 milioni di persone, con un’incidenza maggiore nelle donne. È una patologia complessa e multifattoriale, che si manifesta con un dolore diffuso e persistente in tutto il corpo, spesso accompagnato da stanchezza profonda, rigidità e disturbi del sonno.
La ricerca scientifica sta lavorando attivamente per svelare i meccanismi alla base di questa patologia. Numerosi ricercatori e ricercatrici, nell’ambito della terapia del dolore, hanno contribuito nel tempo a fare luce su una malattia ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata.
Oltre il dolore: i segnali nascosti e la “nebbia mentale”
Oltre ai sintomi più evidenti come mal di schiena, dolore diffuso e rigidità mattutina, la fibromialgia si presenta con una serie di “segnali nascosti” che possono influenzare significativamente la vita quotidiana. Molte pazienti, infatti lamentano:
- Mal di testa ed emicranie: spesso scatenate dalla stanchezza e da un’alimentazione inadeguata.
- Sindrome del colon irritabile: causa di gonfiore, crampi addominali, diarrea o stitichezza.
- Intolleranze sensoriali: una maggiore sensibilità a stimoli esterni come luce, rumori o odori intensi.
- Dolori muscolari e crampi: che si manifestano con spasmi e sensazione di “ammaccatura” diffusa.
Un sintomo particolarmente debilitante, noto come “fibro-fog” o nebbia mentale, colpisce la sfera cognitiva. Si manifesta con difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria, rallentamento dei pensieri e incapacità di seguire il filo di una conversazione. La combinazione di questi sintomi rende la fibromialgia una sfida complessa da affrontare, che richiede un approccio mirato e completo.
Il ruolo del deficit di DAO: un malinteso da chiarire
Una delle scoperte più promettenti nella comprensione della fibromialgia riguarda l’enzima Diamminossidasi (DAO). Il deficit di DAO non è una patologia a sé stante, ma una condizione che può innescare l’intolleranza all’istamina, spesso confusa con una comune allergia. A differenza di quest’ultima, che coinvolge il sistema immunitario, l’intolleranza all’istamina è il risultato di un accumulo di questa molecola nel corpo, dovuto a un’insufficiente attività dell’enzima DAO.
Quando la DAO non riesce a metabolizzare correttamente l’istamina introdotta con la dieta, i suoi livelli nel sangue aumentano, potendo scatenare e aggravare una serie di sintomi infiammatori e neurologici, come il mal di testa e la rigidità muscolare, tipici della fibromialgia. Recenti studi suggeriscono che questa carenza enzimatica potrebbe essere un fattore scatenante o aggravante della sindrome, offrendo una nuova prospettiva per la sua gestione.
L’approccio multidisciplinare come soluzione per stare meglio
Affrontare la fibromialgia richiede una visione a 360 gradi. Per questo, l’approccio multidisciplinare è la strategia vincente. Un team di professionisti che include neurologi, reumatologi, psicologi, fisioterapisti, dietologi e nutrizionisti può aiutare a gestire la patologia su più fronti. L’attività fisica, dolce e progressiva (come pilates posturale, feldenkrais e yoga) rimane un cardine della terapia, contribuendo a ridurre il dolore e migliorare il sonno.
Se anche tu soffri di fibromialgia, non sei sola. Comprendere il ruolo del deficit di DAO e unire le forze con un team di specialisti può fare la differenza nel tuo percorso di benessere.
