Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcuni estratti da uno studio fatto da Giulia Zamboni, (infermiera stomaterapista presso Azienda Ospedaliera di Verona), su gentile concessione della stessa. L’intero studio è pubblicato sul periodico AIOSS it, Rivista Scientifica Trimestrale di Stomaterapia e Riabilitazione del Pavimento Pelvico n. 4 dicembre 2024.
Introduzione
…”L’endometriosi è una patologia infiammatoria benigna, ad andamento cronico, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina in cui è normalmente contenuto, causando infiammazione dei tessuti colpiti. Nel 2022, alivello mondiale, sono stimate 190 milioni di donne che soffrono di endometriosi? Lo stato infiammatorio che si viene a creare è associato a dolore pelvico ed infertilità, a formazione di ade-
renze e a distorsione dell’anatomia del pavimento pelvico. La terapia medica farmacologica e le tecniche di chirurgia laparoscopica possono migliorare gli outcome della donna sintomatica, tuttavia, esse non sono totalmente risolutive dal punto di vista della sintomatologia dolorosa.
Il dolore pelvico cronico (DPC), spesso associato all’endometriosi, è definito come un disturbo doloroso ciclico o non ciclico di durata di almeno sei mesi con o senza dismenorrea, dispareunia, disuria o dischezia. Non è possibile parlare di singola eziologia dei sintomi, la quale si basa sugli organi coinvolti ed include i sistemi gastrointestinale, urinario, ginecologico, muscoloscheletrico e psicosociale. A livello mondiale, il 24% delle donne soffre di DPC. Che la sua origine sia di tipo acuto o non acuto, tale tipo di dolore è caratterizzato da un impatto negativo sulla sfera cognitiva, comportamentale, sessuale ed emotiva.
L’applicazione di diverse tecniche riabilitative rivolte alle disfunzioni del pavimento pelvico (PP) possono portare ad un miglioramento degli outcome in termini di Dolore Pelvico Cronico.
L’approccio alla donna con dolore pelvico cronico
La letteratura fa emergere la necessità di adottare un approccio biopsicosociale ed una formazione multidisciplinare per la presa in carico della donna che soffre di DPC: quasi la metà delle pazienti sintomatiche riporta, durante l’anamnesi, una storia di traumi sessuali, fisici ed emotivi e, secondo l’International Pelvic Pain Society, circa 1/3 della popolazione femminile presa in carico risulta positiva allo screening sul disturbo da stress post-traumatico. Il dolore pelvico altera notevolmente la qualità di vita della donna, la quale spesso incorre a ritardi nella formulazione su una corretta diagnosi basata su anamnesi ed esame obiettivo.
L’ecografia della pelvi è consigliata per escludere anomalie anatomiche e si ricorre alla chirurgia laparoscopica nei casi più gravi. La stretta relazione tra caratteristiche del dolore, disturbi dolorosi concomitanti e vita quotidiana rappresenta una sfida per il mondo sanitario. Le linee guida erogate nel 2019 dalla Società Italiana di Urologia in collaborazione con l’European Association of Urology, rilevano che da studi condotti sulle comunità di Regno Unito, Nuova Zelanda e Australia una percentuale di donne con DPC ha riferito dispareunia (tra il 29% e il 42%) rispetto alle donne senza CPP (tra l’11% e il 14%). Si è evidenziato anche come i domini delle funzioni sessuali quali desiderio, eccitazione, lubrificazione, orgasmo e soddisfazione sessuale fossero significativamente minori nelle donne con dolore pelvico cronico rispetto alle donne asintomatiche, mentre si è rilevato un aumento del dolore legato all’atto sessuale per la prima tipologia di donne. (…)
L’esperienza spagnola: esercizi terapeutici per il miglioramento della qualità di vita della donna con endometriosi sintomatica
Questo studio controllato randomizzato, denominato Physio-EndEA° (EndEA – Endometriosi ed Esposizione Ambientale) è iniziato a Granada (Spagna) nel 2021 e mira a esplorare i potenziali benefici di un programma di esercizi, incentrati sulla stabilizzazione lombo-pelvica, sulla tolleranza allo sforzo e sul loro effetto positivo sulla salute e sulla qualità di vita delle pazienti.
Le 26 partecipanti sono state suddivise casualmente in due gruppi:
il primo gruppo, composto da 13 pazienti, ha ricevuto i trattamenti, mentre le altre 13 donne del gruppo di studio non hanno ricevuto l’intervento. Il programma era basato su una prima fase, di durata di una settimana, di apprendimento su ciò che riguarda Ia stabilizzazione lombo-pelvica e su una seconda fase, di durata di 8 settimane, che consisteva nello svolgimento di esercizi aerobici, di stretching e di resistenza della zona lombo-pelvica adattati ad ogni partecipante.
Il programma di esercizi terapeutici è stato progettato per migliorare la tolleranza allo sforzo, la flessibilità e la resistenza con focus all’area lombo-pelvica, per migliorare il dolore pelvico legato ad uno scarso controllo motorio e posturale.
L’esempio spagnolo rappresenta ad oggi il primo studio controllato randomizzato progettato specificamente per esplorare il contributo di un programma su misura di esercizio terapeutico con particolare enfasi sull’area lombo-pelvica nonché sulla qualità di vita delle donne con endometriosi. Ne attendiamo i risultati.
(…)
La riabilitazione del pavimento pelvico può rivestire un ruolo importante come spazio di cura nel dolore pelvico. L’approccio multidisciplinare da adottare per l’accompagnamento della donna affetta da endometriosi vede partecipi diversi professionisti, in particolare il ginecologo, il riabilitatore e lo psicologo. (…)
E’ così possibile creare uno spazio di cura e nuove strategie per sostenere la persona con Dolore Pelvico Cronico”.
Ringraziamo Giulia Zamboni e AIOSS it per la gentile concessione